Quando il divertissement diventa attività didattica.

di Maria - 5 October 2008
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L’individuare parole-chiave in un testo per ricavarne uno schema, una sintesi o una mappa è considerata un’abilità fondamentale degli alunni che richiede di essere sviluppata e consolidata.
Ritengo che anche la capacità di assegnare una parola-chiave ad un brano letto o ad un racconto personale sia altrettanto essenziale, in quanto genera nell’alunno una metariflessione.
Tale abilità, peraltro, si rivela funzionale ad una cittadinanza digitale attiva e consapevole, poiché l’alunno è impegnato in prima persona nella “categorizzazione dal basso” o folksonomy, quando attribuisce etichette a testi scritti nel web.
Infine, attraverso l’ascolto o la lettura dei tags attribuiti dall’alunno al testo, l’insegnante può verificarne immediatamente la comprensione essenziale.
Considerate queste premesse, ho avviato in classe un’attività di tagging dei testi che gli alunni leggeranno nel corso dell’anno scolastico.
Quotidianamente aggiorneremo in classe una tabella dei tags più utilizzati.
Periodicamente, a partire dalla tabella ed utilizzando questa applicazione segnalata da Luisanna realizzeremo la tagcloud dei testi letti.

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Una chat sul web 2.0

di enrico - 8 March 2008
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I messaggi nella bottiglia vanno al naufrago

L’immagine dei messaggi nella bottiglia che vanno al naufrago, illustra bene le nuove logiche del web 2.0.

Vi propongo il report della chat (sul tema del web2.0), discussione in piccolo gruppo di giovedi’ 6 marzo 2008.

*** leggi la chat ***

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Incontro a Verona: Ontology, Folksonomy

di enrico - 1 March 2008
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Martedi’ 26 febbraio con Betta e Leila ho seguito a Verona una lezione di Luisanna sul Web2.0. Un paio di slides su ontologie e folksonomy hanno attirato la nostra attenzione.

Bisogna partire da una fortunata definizione di ontologia , proposta nei primi anni 90 da Thomas R. Gruber della Stanford University : “An ontology is an explicit specification of a conceptualization”. E Gruber aggiunge subito dopo, per delimitare bene il campo della sua definizione: “The term (ontology n.d.r.) is borrowed from philosophy, where an ontology is a systematic account of Existence. For knowledge-based systems, what “exists” is exactly that which can be represented. “

Specificare esplicitamente una concettualizzazione significa dunque esibire un inventario condiviso degli oggetti di un certo dominio, formularne le definizioni, elencarne gli attributi e formalizzarne le relazioni.
Quelli che vengono prese in esame sono i caratteri esssenziali, perché cio’ che importa è riuscire a distinguere un oggetto dall’oggetto che gli sta immediatamente vicino, sopra o sotto nella gerarchia dei concetti del dominio in esame.
Questo modo di categorizzare segue lo schema di un “albero di Porfirio”: l’idea di fondo del web basato sulle ontologie sembra essere quella della semantica a dizionario (Umberto Eco, L’albero di Porfirio, in Semiotica e filosofia del linguaggio, Torino:Einaudi 1984) .

Albero di Porfirio

Klay Shirky, in Ontology is Overrated: Categories, Links, and Tags e’ intervenuto a proposito dell’approccio ontologico, mostrandone alcuni limiti. Shirky scrive: “Today I want to talk about categorization, and I want to convince you that a lot of what we think we know about categorization is wrong. In particular, I want to convince you that many of the ways we’re attempting to apply categorization to the electronic world are actually a bad fit, because we’ve adopted habits of mind that are left over from earlier strategies.”.

Mediante alcuni grafi Shirky mostra l’evoluzione da un sistema gerarchico verso un sistema basato sulle connessioni. Questi grafi rappresentano probabilmente il miglior “manifesto” del web2.0:

gerarchia
hierarchy

hierarchy_links
hierarchy_links

hierarchy_lots_links
hierarchy_lots_links

just_links.
just_links.

Come si vede, la categorizzazione ad albero, condivisa dal gruppo degli ontologi, viene progressivamente rimpiazzata da una organizzazione determinata dai links degli utenti della rete: da una Ontology si passa a una Folksonomy.
Luisanna, a Verona, ha ripetutamente sottolineato proprio questo aspetto: l’organizzazione gerarchica delle categorie non scompare improvvisamente ma viene lentamente messa in ombra da un sistema basato sui rinvii di significato, fino ad essere superflua.

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Dopo una settimana dal Futurum di Bolzano

di Betta - 28 November 2007
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Al Futurum di Bolzano, ovvero quando l’evento si lancia prima in rete e poi in presenza.

E’ questa infatti la capacità del Web 2.0 , connettere non -luoghi, taggare geograficamente e consumare eventi in rete.

Il nostro intervento su Scuola3D è stata preceduto dalla presentazione tenuta dal puntuale e preciso prof.Mauro Sparapani della mostra “I segreti del corpo, da Leonardo alle nuove tecnologie” in programma presso il Centro Trevi di Bolzano dal 15 febbraio al 31 marzo 2008. La mostra illustrerà l’evoluzione degli studi della medicina partendo dal Codice Windsor di Leonardo da Vinci.
Luisanna non ha perso tempo nel rendere partecipi tutti e condividere l’evento con l’intera rete, taggandolo immediatamente su Flickr.

Nel frattempo Nicoletta (la nostra Nicomarti, mia guida personale nei grandi eventi), Maria e tutti i suoi alunni sono entrati su Scuola3D.

E’ questo l’aspetto che lascia sempre stupiti gli spettatori, ovvero la dimensione “glocale” di Scuola3D che gioca sulla globalità (senza tempo e spazio) della comunicazione in concomitanza con le singole realtà locali scolastiche.

La Grande Fiore ha introdotto le finalità e gli strumenti del nostro progetto, illustrandone le caratteristiche fondamentali e utilizzandoli praticamente condividendo in tempo reale le mie Slides nel blog, mentre a me è spettato il compito di raccontare la mia esperienza di City-Sound. Certamente è mancata la presenza “virtuale” dei miei alunni, occupati in altre attività scolastiche.
Scuola3D non è solo la costruzione “interna” ,chiusa, del mondo attivo ma si affaccia all’esterno interconnettendo così tutte le intelligenze.

Ho sottolineato, da parte mia, l’importanza di questo blog, strumento di riflessione metacognitiva e documentazione dei vari processi dove la parola acquista significato perchè frutto di un’esperienza realmente vissuta, a differenza di un segno grafico simbolico appreso esclusivamente da una pagina scritta.
Da queste riflessioni è evidente come il “gap” tra Scuola e società sia ancora così profondo: appendimento informale o formale?

La risposta ai nostri quesiti è arrivata visitando tutti gli Stand presenti alla mostra.

L’area dedicata alle istituzioni , quella ufficiale, era rigorosa, ordinata e in qualche occasione la definirei proprio “grigia” e triste.
L’area organizzata dai ragazzi era colorata, sonorizzata dalle loro voci, movimentata, praticamente la scuola “reale”, quella che ognuno di noi vive quotidianamente nelle classi con tutti problemi organizzativi e pratici ma anche con tutte le soddisfazioni che i nostri alunni sanno darci!

Ed ecco a voi Fiore e Betta a Bolzano

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Lingue a colori

di enrico - 23 November 2007
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L’insegnamento in più lingue a scuola è uno dei temi forti di Futurum 2007, la fiera della formazione dell’Alto Adige, quest’anno alla sua prima edizione. Molto interessante l’approccio “a colori” delle scuole dell’infanzia ladine di Gardena e Badia.
Tutte le attivita’ in queste scuole sono marcate attraverso contrassegni colorati che indicano la lingua in cui il lavoro viene svolto.

lingue e colori

Se l’attività viene svolta in italiano il colore prescelto e’ il giallo, se la stessa (o altra) attivita’ è svolta in tedesco il colore di riferimento e’ il rosso, se la lingua è il ladino, il colore e’ il verde.

I colori accompagnano i bambini lungo tutto l’arco della scuola dell’infanzia, in modo che, usando piu’ lingue, essi abbiano sempre ben chiaro quale sia la lingua usata al momento.
Anche i pupazzi nelle drammatizzazioni indossano un abito linguistico (rosso, giallo o verde).

Lingue a colori

Nelle scuole dell’infanzia ladine in genere e’ una stessa insegnante ad usare di volta in volta le diverse lingue.
I colori associati agli oggetti e ai luoghi sono la marcatura semantica, il “tag” usato nelle attivià’ di tutti i giorni.
Probabilmente e’ proprio questo approccio a consentire alle scuole ladine di prescindere dal principio una persona una lingua, di solito considerato attentamente nell’insegnamento precoce. Nelle scuole ladine la marcatura della lingua continua ad essere molto forte, ma si sposta dalla persona dell’insegnante alla costruzione degli oggetti.

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Le nuove risorse

di enrico - 31 October 2007
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Report della chat di lunedi’ 22 ottobre 2007 su Scuola3D

SOMMARIO

Il nuovo database degli oggetti
Salvare la posizione come casa
Criptoteleport
Cloni
Teleport trasparenti
Halloween
Risorse: tutorial per gif trasparenti
Semanticlearning

chat del 22 ottobre 2007

PRESENTI:
maria, enrico, nicomarti, ste, alep, maestraleila, gioacolo, eddangela

*** Scarica e leggi la chat ***

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Mashup: crea da solo il tuo web

di fiordiferro - 2 April 2007
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Bonaria Biancu, nel Seminario AIDARoma - 30 marzo 2007, ha tenuto una interessante relazione dal titolo Sticking between: mashup in libraries.
Il seminario era rivolto ai bibliotecari ma non solo, poichè i concetti esposti coinvolgono tutti coloro che nella rete stanno vivendo il passaggio al Web 2.0, anche attraverso strumenti che consentono di interlaccare in modo dinamico risorse, restituendo una informazione personalizzata dalla scelta dell’utente.

Mashup: cosa indichiamo con questo termine?
Poltiglia. Letteralmente. Nasce dal mondo della musica dove aggregando frammenti di brani diversi e mixandoli si ottiene un nuovo prodotto.
Poltiglia.
Ma se è vero che il fango è fertile humus, dalla poltiglia possimo far nascere la nostra rappresentazione della conoscenza.

Il mashup è la tendenza ad aggregare risorse e fonti dinamiche del web per ri-proporle attraverso il proprio filtro, la propria scelta. Questo blog ad esempio è un mashup.
Ma un micro-mashup destrutturato è anche Jaiku.
Fare mashup vuol dure anche creare un motore di ricerca sociale, che esplora strade diverse e personalizzate che restituiscono una rete non gerarchica ma culturalmente interconnessa.

Leggete la relazione che contiene link attivi e quindi diventa un metamotore.

***Scarica il pdf, leggi e segui i link***

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Informal Learning and the Role of Emerging Social Technologies

di fiordiferro - 20 March 2007
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From Teemu Arina in Bolzanoconversation07

Abstract
When I talk about informal learning, I mean learning that is not directed or controlled by any formal institution or central body other than the individual alone. This resembles learner-centered learning, but more specifically, there is no one there to say what to do. It is solely driven by individual activity involving the pursuit of understanding without externally imposed curriculum. In that sense, there cannot be anything like informal training in the context of informal learning, because it embodies the assumption of the precense of an instructor. It may be argued that informal learning is not even related to education, which derives from the Latin verb educere meaning “to lead forth”, characterized by the presence of a more knowledgeable teacher leading the learners. The paradox of informal learning is: the moment you start to define or try to support it, you will start to formalize it, accidentally turning it into formal learning. This same logic is apparent when we recognize that social technologies are more suitable as learners tools rather than teachers tools.

**Scarica il Paper completo di Teemu Arina**

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Duetto in codice

di enrico - 7 March 2007
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C’e’ un seguito alla chat sul nostro blogroll del 5 marzo. si tratta di una conversazione a due sempre in tema di rss e blogroll
Buona lettura..

La chat del 7 marzo 2007.

Presenti:
Maria
Enrico

***Scarica la chat***

***Scarica la chat in formato odt***

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Semacode e Tag geografico di Scuola3d al convegno sull’Open Source per l’e-learning

di fiordiferro - 11 June 2006
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Il giorno 8 giugno 2006 l’istituto pedagogico di Bolzano, promotore anche del progetto Mille modi per un mondo, ha organizzato il convegno Open Source per l’e-learning, in cui abbiamo discusso delle prime evidenze della ricerca sulle piattaforme FLOSS nella scuola e nell’ambito accademico in Italia che stiamo portando avanti. All’interno del convegno si è parlato di Scuola3d, e del lavoro che facciamo per la costruzione dei significati (tag, semacode, tag geografico).
Da qui si puo’ scaricare la presentazione su cui è stata svolta la relazione

***Scarica la presentazione***

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