Lingue a colori

di enrico - 23 November 2007
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L’insegnamento in più lingue a scuola è uno dei temi forti di Futurum 2007, la fiera della formazione dell’Alto Adige, quest’anno alla sua prima edizione. Molto interessante l’approccio “a colori” delle scuole dell’infanzia ladine di Gardena e Badia.
Tutte le attivita’ in queste scuole sono marcate attraverso contrassegni colorati che indicano la lingua in cui il lavoro viene svolto.

lingue e colori

Se l’attività viene svolta in italiano il colore prescelto e’ il giallo, se la stessa (o altra) attivita’ è svolta in tedesco il colore di riferimento e’ il rosso, se la lingua è il ladino, il colore e’ il verde.

I colori accompagnano i bambini lungo tutto l’arco della scuola dell’infanzia, in modo che, usando piu’ lingue, essi abbiano sempre ben chiaro quale sia la lingua usata al momento.
Anche i pupazzi nelle drammatizzazioni indossano un abito linguistico (rosso, giallo o verde).

Lingue a colori

Nelle scuole dell’infanzia ladine in genere e’ una stessa insegnante ad usare di volta in volta le diverse lingue.
I colori associati agli oggetti e ai luoghi sono la marcatura semantica, il “tag” usato nelle attivià’ di tutti i giorni.
Probabilmente e’ proprio questo approccio a consentire alle scuole ladine di prescindere dal principio una persona una lingua, di solito considerato attentamente nell’insegnamento precoce. Nelle scuole ladine la marcatura della lingua continua ad essere molto forte, ma si sposta dalla persona dell’insegnante alla costruzione degli oggetti.

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La scuola dell’infanzia

di fiordiferro - 16 October 2007
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La delegazione palestinese in scuola3d

di fiordiferro - 3 October 2007
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Da una mail del prof. Luigi Guerra alla direttrice dell’istituto pedagogico di Bolzano:
< <...la facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano partecipa ad un progetto di ricerca-azione nei territori occupati di Palestina. Tale progetto coinvolge il Dipartimento di Scienze dell'educazione dell'Università di Bologna, la Cooperazione Italiana e l'United Nations Development Program e ha come obiettivi il sostegno e lo sviluppo dell'attività didattica in 24 scuole dei distretti delle quattro città palestinesi di Nablus, Ramallah, Betlemme e Gaza. In particolare il gruppo di ricerca di Bressanone e Bologna si occupa dello studio di modelli pedagogici di utilizzo delle nuove tecnologie nelle scuole coinvolte. A tale scopo abbiamo invitato in Italia 4 docenti universitari provenienti dagli atenei coinvolti nel progetto e un esperto del Ministero palestinese per l'Educazione e l'Università, organizzando per loro un training intensivo di due settimane a cavallo tra settembre ed ottobre in cui vorremmo offrire loro la possibilità di "toccare con mano" alcune buone pratiche nell'ambito delle tecnologie per l'educazione. A questo proposito vorrei chiederTi la disponibilità ad accogliere il gruppo di esperti in questione presso l'IP per una visita informativa all'istituto e sui progetti che avete seguito sulle tecnologie legate alla didattica. Saremmo lieti se la visita all'IP potesse aver luogo il giorno 2 o 3 ottobre p.v. La settimana di training prevede altresì visite ad alcune scuole della provincia, nonché due giornate di laboratorio legate alla presentazione di strumenti e software connessi all'attività didattica.>>
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Questa mattina abbiamo ricevuto la delegazione. In particolare hanno visitato e analizzato Scuola3d, l’area nuove tecnologie e l’area servizi educativi all’infanzia e scuola dell’infanzia.
Molte le domande che hanno rivolto, soprattutto in relazione all’organizzazione e alla fruizione libera dei materiali.
Questa una foto di gruppo, con la gradita presenza anche dei professori e ricercatori
universita', delegazione,fiorini, boscardin,galastri, girardi

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La Scuola dell’Infanzia e suo “papà”

di sabu - 1 August 2007
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Intervista di Sabu, alias Sara Buzzacaro, a Kyashan, alias Alessandro Rigitano, ideatore grafico e costruttore della Scuola dell’infanzia (raggiungibile tramite il comando teleport: “teleport infanzia” o alle coordinate: 32N 29W rivolti verso E)

...facendo Capolino!

S.: Kyashan, presentati e spiegaci qual è il tuo ruolo su Scuola 3D.

K.: Sono un ragazzo di Roma, classe 1978, che come professione, dal 1995, si occupa di computer grafica (CG). Allora il 3D era una realtà ben diversa da quella offerta dalle nuove tecnologie hardware e software odierne. Anche se studente di un istituto grafico-pubblicitario, la mia comparsa nel mondo della CG è stata casuale, infatti tutto ebbe inizio in seguito alle mie martellanti richieste nei confronti di mio padre per l’acquisto di uno scooter con cui raggiungere la mia scuola, non poco distante da casa. E voi potreste chiedervi… cosa c’entra lo scooter?

Volete leggere il seguito?!    Continua…

Ah… quasi dimenticavo!

  • Vi invito a visitare anche la galleria fotografica, tutta dedicata alla Scuola dell’Infanzia su…  Flickr
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Muri, porte, finestre, un tetto

di eddangela - 14 February 2007
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Riflettevo su quanto sia difficile cercare di non superare i limiti della libertà dell’altro, su come sia faticoso sentirsi liberi di esprimersi ma senza per questo invadere il campo altrui e quanto spesso la nebulosità delle mie idee possa essere fuorviante per gli alunni.

Nella scelta del modello del teatro “io” vedevo tutto azzurro, è una mia necessità, in questo periodo di espansione dell’io non voglio limiti e qualsiasi strettoia mi dà un senso di claustrofobia. Ma il bambino è un essere con una sua precisa personalità:  mi hanno dato un bell’alt esprimendo con chiarezza il desiderio di avere un teatro con muri, porte, finestre, un tetto. Io un po’ ci sono rimasta, perchè pensavo che la spazialità fosse più vicina al loro modo di pensare e di sentire e mi ha sorpreso “ascoltare” (e lo metto tra virgolette perchè avrei dovuto invece “sentire” prima che me lo dicessero) questa loro richiesta. In altri termini, laddove un bambino può spaziare sceglie di riproporre il suo mondo, quello che già conosce, con le sue caratteristiche reali? E’ un po’ di giorni che ci ripenso: quanto ci si può sentire inadeguati a cogliere, sentire, capire e non solo a volte.

E’ proprio vero, dunque, e la quotidianità lo conferma, che il bambino va ascoltato, e non solo con le orecchie, va percepito attraverso le sensazioni, va “letto” nella sua richiesta espressa e in quella che timidamente resta inespressa.

Non ritengo affatto di essere all’altezza, ma spero almeno di incoraggiare sempre la libertà di espressione e di comunicazione.

ps. mi piace molto questa poesia

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La scuola dell’infanzia

di enrico - 13 May 2006
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Riporto la trascrizione di una chat fuori calendario, che si è svolta di venerdì e quasi per caso.
Alessandro Rigitano ha presentato la scuola dell’infanzia in tutti i suoi particolari. C’e’ da dire che gli oggetti utilizzati nella costruzione sono tutti originali e costruiti apposta.
Date una occhiata…

la scuola dell'infanzia in 3d

PRESENTI

Kyashan – Alessandro Rigitano
Sabu – Sara Buzzacaro
Maria – Maria Gragnaniello
Enrico – Enrico Hell

scarica il report della chat

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