Archivio di September 2007

Tutorial per FreeMind

di fiordiferro - 27 September 2007
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Metto a disposizione il tutorial su FreeMind 0.8.0 che ho creato per il progetto Pionieri della Formazione professionale italiana di Bolzano.
Nel nostro wiki sperimentiamo l’integrazione delle mappe mentali create con FreeMind.
Segnalo il motore di ricerca per wiki Wikimindmap che restituisce l’informazione in forma di mappa mentale di FreeMind

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icon for podpress  Tutorial freeMind 0.8.0 di Luisanna Fiorini, in Italiano: Download

SALUTI DALLA IV A

di eddangela - 25 September 2007
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Siamo molto felici e speriamo di giocare e creare presto con scuola3d.

Saluti a fiordiferro.

Ciaoooooooooooooooooooooooooo

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Brainstorming di settembre

di enrico - 24 September 2007
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Eccovi il report della chat del 17 settembre 2007, con la quale abbiamo ricominciato per l’anno scolastico 2007/2008.
Buona lettura..

la chat del 17 settembre 2007

SOMMARIO
I primi su Scuola3D 2007/2008
La cena con Impostore
Ansas Lombardia
Il nuovo soft 3d
I Danesi
I prossimi appuntamenti
Brainstorming di settembre
La situazione 2007/2008
Intercultura
La biblioteca
Mettiti nei miei panni
Intelligenze multiple
Come procedere
La documentazione
Scuola3d come comunità

PRESENTI:
Alep
Fiordiferro
Enrico
Nicomarti
Maestraleila
Maria
Ste
Adrianaz
Eddangela
Gioacolo
Alessandra
Salvo
Lasalatina
Betta

***Scarica la chat***

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icon for podpress  La chat del 17 settembre 2007: un nuovo anno di lavoro: Download

Intelligenze e inferenze: Impostore, Derrick de Kerckhove, Francesco Margherita

di fiordiferro - 24 September 2007
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Per iniziare il nuovo anno di lavoro, vorrei riportare qui l’intervista a distanza che Michele Faggi, alias Impostore, ha ottenuto da DDK con la collaborazione di Francesco Margherita.
Io ho avuto il compito di essere un pò Pipes e un pò Hub, mettendo in connessione e favorendo l’output.
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Prima di una serie di interferenze connettive trasdotte dal corpo di Indie-eye e realizzate con mezzi in via di definizione insieme a Derrick De Kerckhove e Francesco Margherita che si sono prestati ad un gioco di scambi e una combinazione di stimoli soggetti a slittamento.

web 2.0 / italia / blog personali / network di nanopublishing: mi interessa la frizione tra corpo privato e corpo connettivo. Tutti i tentativi di nanopublishing visti dall’alto, cioè dalla prospettiva di un progetto editoriale ambizioso, in Italia si sono rivelati come un tentativo di accentramento collettivo sotto un unico possibile brand. Sfruttare i mezzi del web 2.0 per riproporre una vecchia idea di contenitore; ovvero il tagging selvaggio e l’illusione della partecipazione utilizzati per ottenere contenuti a buon mercato e per veicolare servizi (suonerie, incontri e cosi via). Considerate da una parte le scarse possibilità di trasformare il nanopublishing in un’attività retribuita e allo stesso tempo la semplicità di accesso a tutti i mezzi necessari per costruirsi il proprio web 2.0 (acquisto dominio, piattaforme CMS open etc.) ha ancora senso aprirsi un blog all’interno di un network di nanopublishing? Qual è una strada veramente connettiva per affrontare le possibilità del web 2.0?

DDK / Non c’è dubbio che un’implementazione veramente connettiva del fenomeno, riguarda la possibilità di agirne le modalità dal basso, su piattaforme web 2.0.
Questo permette di richiamare nel corpo degli individui connessi, quelle vibrazioni necessarie alla costruzione di spazi di condivisione in cui si possano veicolare contenuti riguardanti problematiche attuali, comunicate però al di fuori dei meccanismi della grande distribuzione.
Nanopublishing si configura per tanto come modello comunicativo che distorce la comunicazione mainstream, partendo da essa (essendo da essa resa possibile) e deviandone i contenuti verso il basso, concernendo la sfera dell’emotività, dell’attitudine, più che quella della razionalità e dell’assenso. Così la vibrazione diventa pulsione fisica, il corpo privato diventa corpo connettivo, attraverso questa straordinaria evoluzione del tatto in tele-contatto.

Musica e intelligenza connettiva: uno scenario possibile, cosa è cambiato e cosa potrebbe cambiare nella PRODUZIONE/DISTRIBUZIONE dei contenuti?

FM / Quello che la connettività restituisce al mondo della produzione è qualcosa di più rispetto alla semplice condivisione di suoni: E’ condivisione di attitudini creative, ed è alla base della diffusione del web 2.0 come piattaforma creativa in sè.
Riguardo al sampling, cioè alle modalità di campionamento di suoni o rumori, prerogativa di tutta la musica contemporanea, la connettività mette in gioco molto di più che il confronto fra stili e sonorità: sul tavolo telematico vengono posti i processi creativi stessi.
E’ il caso dei Telefon tel aviv, noto duo di laptop music di fama internazionale, che sul loro myspace, a seguito di mille richieste ricevute di svelare il nome del software “magico”, adoperato per realizzare una delle loro canzoni più celebri, fahrenheit far enough, hanno pubblicato un’ immagine della pagina degli editing della canzone, in cui si vede che tutti gli interventi sonori sono frutto di sapienti “taglia e cuci” realizzati rigorosamente a mano sulle singole tracce. Per quanto riguarda invece la distribuzione di musica attraverso la rete, c’è da dire che nessuno si è potuto fare un’idea chiara di come questa si stia evolvendo. Myspace, che sicuramente in questo momento riscuote più successo di utenza rispetto ai siti web degli artisti, rimasti ad una comunicazione di tipo verticale, ha messo da pochi mesi a disposizione di chi utilizza il portale per fare musica, un servizio per gli autori che permette di vendere le proprie canzoni on line, conservandone i diritti per quanto concerne il prodotto venduto esclusivamente sulla rete.
Questo potrebbe consentire a realtà ancora più piccole di quelle indipendenti, realtà “casalinghe”, fatte di musicisti da cantina o produttori domestici, di poter continuare a svolgere la loro attività, incentivati da profitti economici che renderebbero quantificabile il loro successo sulla base di un riscontro diretto.
In questo senso la connettività porterebbe ad una democratizzazione della distribuzione di musica tale da garantire il successo di questo o di quell’artista in funzione di caratteristiche squisitamente legate alla musica in sé. Niente più fenomeni commerciali costruiti a tavolino insomma!

Cosa direbbe a chi sostiene che “internet non è un mezzo performativo”? I festival e i grandi contenitori di musica sono il segno di una civiltà dello spreco; è pensabile un festival che sfrutti internet e le ipotesi connettive in modo performativo?

DDK / La performatività del web 2.0 è già evidente senza considerare i software creativi, ed è destinata a crescere ulteriormente attraverso la completa immersione del corpo nei contenuti digitali che fra qualche anno sarà possibile con la tecnologia multitouch screen, attualmente in fase sperimentale. Quando il multitouch si diffonderà il telecontatto uscirà dai libri di De Kerckhove e sarà sotto gli occhi di tutti. I festival musicali di tipo tradizionale, luoghi di aggregazione e di contatto fisico, diventeranno esperibili on line attraverso il trasferimento telematico del movimento stesso del musicista. La performance fisica verrà registrata e trasmessa dalla rete in tempo reale. Il movimento fisico diventerà performance connettiva.

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L’esperienza insegna

di nicomarti - 21 September 2007
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Sono arrivati ieri dalla Danimarca, presso l’Istituto Iris Versari di Cesena, alcuni insegnanti guidati da Annelise Agertoft, dell’associazione danese di insegnanti per l’E-learning 

FLUID

Ad attenderli il Prof Gioachino Colombrita, con le sue alunne di classe 4° e da lontano, già in videoconferenza e a Scuola 3d, un gruppo di alunni di 1° Media dell’Istituto Comprensivo O.Vannini, ex-quinta Elementare della Scuola L.Santucci di Castel del Piano (Gr).

I lavori si aprono con una breve presentazione del Prof. Colombrita, il quale riepiloga sinteticamente le tappe della sua lunga esperienza condivisa e collaborativa, inizialmente con scuole americane e successivamente con scuole italiane, in particolare classi di insegnanti appartenenti al gruppo dei Folli-Creativi; si parla anche di Synestesinet con i suoi percorsi sinestetici, nonchè di Moodle e del suo uso condiviso per la costruzione di percosi educativi fra alunni lontani, così come sperimentato negli anni precedenti; ma la conversazione verte prevalentemente su Scuola3d, sulle sue potenzialità didattiche che esperienza dopo esperienza si stanno facendo sempre più evidenti, su come gli alunni di scuole, classi e livelli diversi possono conoscersi ed imparare insieme in modo semplice, chiaro ed efficace.

20settembre2007

Intanto gli alunni di prima media e di quarta superiore non mancano di “intrufolarsi” nei discorsi del loro “maestro/prof. gio” per salutarlo e per cercare di riconoscere fra le immagini lontane ma nitide della webcam, o fra gli avatars presenti a Scuola3d, le ex-tutors e gli ex-protetti. Gli insegnanti danesi sembrano apprezzare, forse anche stupiti da quanto il prof. Colombrita presenta loro; ascoltano interessati e non mancano le domande sui percorsi virtuali della Legalità e del paese di Grammatica, i quali mostrano ai loro occhi esempi concreti di quello che si può forse chiamare e-learning virtuale? A voi la risposta. Ed agli insegnanti danesi di Annelise Agertoft, se vorranno ancora venirci a trovare, non occorrerà un nuovo viaggio in aereo: basterà che chiedano una cittadinanza a Scuola3d!

Gioachino Colombrita, Nicoletta Farmeschi

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