Archivio della Categoria 'Il diario delle scuole'

Tanti auguri, Scuola3d

di nicomarti - 1 January 2011
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Buon 2011 a tutti!

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Occhio alle idee…

di nicomarti - 19 October 2010
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Scuola3d è un terreno fertile per le idee.

In una delle nostre più recenti riunioni serali fra docenti, ci siamo ritrovati tutti accanto a Dambry87, che ha una sua idea: scrivere una tesi sui mondi virtuali. Non è il primo: ricordo Betti ad esempio, qualche anno fa; e più recentemente, Rosyluna, che fra gennaio e febbraio scorsi, veniva a far visita ai miei alunni, impegnati nelle loro costruzioni del momento. Anche Dambry87 aveva bisogno, quindi, di farsi un po’ di esperienza a Scuola3d. Numerose le sue domande, alle quali in parte avevamo già risposto: la sua curiosità sembrava davvero insaziabile. Durante la serata abbiamo rivisitato una delle zone più “antiche”, oserei dire storica, del nostro ambiente, vale a dire quella denominata “Scuola dei Folli-Creativi”. Non ho difficoltà ad immaginare l’espressione reale del nostro studente universitario, dietro l’avatar serioso da lui scelto per l’occasione: di certo stupore ed entusiasmo giovanile. In quella strana “scuola”, tanti ricordi assolgono la mente: prima di tutti, i bambini di seconda elementare, che ora sono in prima superiore.

Essi ricostruirono proprio qui la loro vera scuola; si tratta di un edificio dall’aspetto un po’ solenne e antico, ma ancora bello e affascinante, col suo prato verde pieno di cartelli colorati parlanti, un’unica grande aula all’interno, ricca di banchi che suonano e cartelloni sulla “sinestesia” delle varie stagioni. Era questa, anche zona d’incontro fra alunni di scuole lontane, sparse per quasi tutta Italia. Da un cartellone laterale, Derrick, Massarini, Infante e Impostore sembrano ancora guardare dalla loro foto: un po’ stupiti pure loro? Certo lo era senz’altro Derrick, quando indossando l’avatar dinoccolato di Pinocchio, entrò per la prima volta proprio davanti a quella scuola… Ma torniamo alle idee realiste e più attuali di Dambry: domanda dei risultati dei nostri progetti in 3d, delle verifiche che sono state fatte sulla progressione degli apprendimenti nel mondo virtuale. Un argomento di certo scottante, che mi piacerebbe affrontare in maniera nuova e più “scientifica”: personalmente, ho cercato sempre di valutare in modo obiettivo ciò che veniva fatto, ma perché non pensare veramente ad applicare un metodo in linea coi criteri valutativi più moderni? Ad esempio mi piacerebbe accertare con degli specialisti del settore quali variazioni, vi sono, se ve ne sono, nell’apprendimento dei bambini che usano a scuola il 3d. Ecco un’idea da approfondire, cui penso già da un po’…magari un po’ di aiuto con idee in proposito, non ci starebbe male…

Ma andando avanti con la serata, l’ordine del giorno prevedeva l’esposizione delle nostre “idee” progettuali per quest’anno scolastico. Eccone alcune che abbiamo esposto a “teleport meteo” : un grazie ad Enrico per l’ospitalità, anche se la zona da usare era quella della Bacheca, ma di certo non ci formalizziamo! Così alcuni cartelloni dal fondo blu, rosa, viola…sono comparsi con quello che avevamo in mente: idee che avevano già una loro forma, altre in forma di bozza e da definire; qualcuna che deve ancora arrivare, oppure che viene dimenticata. Ad esempio, per quanto mi riguarda, una mamma della mia scuola, impegnata, perché vuole creare anche lei qualcosa accanto a suo figlio, che con i compagni lavora regolamente da 4 anni a scuola3d insieme a me.

Credo che ne nascerà un piccolo progetto, certo di carattere familiare, che mi ricorda un gruppo di genitori intraprendenti di qualche anno fa. Essi da casa o dall’aula multimediale della scuola di cui avevano chiesto l’uso, decisero di dare il loro contributo. Da una parte lavoravano alla creazione di fiabe che “vestivano” bene le variegate personalità dei loro figli: servirono ad superare momenti di stasi nella crescita personale o a modificare alcuni comportamenti che penalizzavano almeno dal punto di vista sociale, la classe; dall’altra crearono edifici in 3d dell’ambiente amiatino che desideravano fortemente far ritrovare ai loro figli i quali abitualmente entravano insieme agli insegnanti in Scuola3d.

Dopo tutte queste divagazioni, di cui mi scuserete…ecco la chat dell’incontro di cui parlo, nonchè i cartelloni “fotografati” per non perdere memoria delle nostre preziose idee: sono quelle che ogni insegnante “tira fuori” per la costruzione di una nuova didattica, attiva e non convenzionale né banale e rappresentano senz’altro il meglio di noi. Adesso tutto sta a realizzarle…
Buon inizio allora a tutti noi di Scuola3d.

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I “prodotti” di oggi

di nicomarti - 18 March 2010
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Il gruppo del Faggio lavora alacramente…Putroppo stamani siamo molto scoraggiati: forse a causa della nuova connessione della scuola dopo soli pochi minuti dall’ingresso a Scuola3d, venivamo “sbattuti fuori”. Fra l’altro Attila, esperto in build e presente proprio nelle nostre ore di laboratorio, era pronto a darci una mano coi movimenti di alcune costruzioni cui stiamo lavorando…

Alla fine decidiamo di lavorare agli autoritratti-video che affiancheranno le costruzioni3d e nel giro di poco tempo ne compaiono tre, grazie ad una serie di immagini e piccoli movie raccolti in precedenza.

Ecco Alessio, Michela e Sara, Francesco.

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Dopo la visita al Parco della Preistoria di Scuola3d…

di nicomarti - 11 December 2009
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I dinosauri sono arrivati a Casteldelpiano…si salvi chi può!!!
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Olimpo 3d

di Maria - 5 December 2009
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News dalla scuola elementare “Don Bosco” di Cardito.

Quest’anno gli alunni della classe V C realizzeranno su Scuola3d la costruzione tridimensionale del Monte Olimpo, la mitica dimora delle divinità greche, per costruire e rappresentare  le loro  conoscenze riguardo la cultura greco-romana ed in particolare le forme di religiosità, la mitologia….

Primo step

Configurazione in rilievo del terreno (eseguita dall’insegnante): un monte con pendenze dolci e un fossato per il laghetto/boschetto delle ninfe.

Secondo step

Prime esplorazioni degli alunni, per visionare i lotti assegnati ed inserire alcuni oggetti di prova.

Le reazioni  al terreno “difficile” sono state varie: alcuni considerano la costruzione sul terreno in pendenza una sfida nuova, altri la considerano troppo difficoltosa.

Vedremo….

Un breve report fotografico di documentazione.

Purtroppo il tempo da dedicare al progetto è diminuito, rispetto allo scorso anno, non essendo più previste le 3 ore di laboratorio opzionale. Tuttavia, ottimizzando i tempi e lavorando per gruppi, dovremmo comunque riuscire a terminare i lavori progettati.

Dettagli del progetto sulla pagina wiki

Per visitare la località digitare “teleport olimpo”
Ciaooo

Maria

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Fare Storia a Scuola3d

di nicomarti - 4 December 2009
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Eccoci, si inizia la Storia…ma quali sono le sue fonti?

Ieri abbiamo imparato che esse possono essere:

  1. scritte, le più numerose;
  2. iconografiche, quelle disegnate ecc…
  3. materiali, che vanno osservate bene per capire…
  4. orali, non sempre attendibili: trasmettendo a voce qualcosa, lo si può modifare nei particolari…

Il lavoro dello storico è davvero arduo: deve raccoglierle, analizzarle, interpretarle e ricostruire poi tutti gli avvenimenti….

Proviamo noi a fare il mestiere degli storici: andiamo  a Scuola3d ad osservare “dal vivo” le fonti materiali e per la precisione andiamo a visitare la Baia Sommersa che qualche anno fa i bambini della maetra Eddangela cotruirono a Geolandia.

Carmen: io ho visto delle sculture molto vecchie, un subacqueo e tanti pesci, alcune colonne tutte incrinate; ho visto anche un museo con una scultura a forma di coniglio, fatta di corallo.
Davide: ho visto una statua di pietra infondo al mare molto bella costruita molti anni fa, cioè una fonte materiale. Poi ho visto due colonne sprofondate nella sabbia infondo al mare, ma sono sempre delle fonti materiali…

Ecco le foto della nostra “visita guidata”.

Servizio fotografico di Gaia e Kevin
ps:  che dite, avranno capito? Secondo me non lo dimenticano più….

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La nostra prima esperienza in Scuola3D

di Betta - 28 October 2009
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Ciao a tutti, siamo la scuola di Baselga di Pinè!

Stiamo creando diversi edifici che rappresentano i seguenti stati: Italia, Marocco, Francia, Macedonia e Bulgaria.

Al loro interno ci inseriremo audiolibri, video, ricette locali, tradizioni e leggende del posto.

Marco F. ” E’ divertente perchè mi piace controllare il mio avatar”

Anna: “Mi piace costruire e arredare gli edifici e andare a vedere quello che hanno fatto gli altri “

Ilaria: “E’ un bel mondo virtuale perchè posso partecipare in modo personale”

Gabriele :” Posso far vedere le mie creazioni e le mie abilità”

Christian: ” Ognuno  ha la possibilità di esporre le proprie idee, capacità e progettare un suo lavoro!”

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Che bella Scuola3d!

di nicomarti - 16 September 2009
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Che bella Scuola3d:

è un mondo virtuale

dove tutti vorrebbero andare.

Puoi fare ciò che vuoi

anche quello che non puoi:

puoi spiccare un volo

e non cadi,

te lo assicuro!

Sulle nuvole puoi camminare

e tuffarti in mezzo al mare!

Puoi  imparare  l’ alfabeto

e dopo ne sarai lieto!

Per entrare devi cliccare,

l’icona giusta devi trovare.

Voglio andare  su Scuola 3d,

io so che piace a ogni dì:

ci si gioca , ci si balla

e se ti va

puoi costruire la palla.

Vieni a Scuola3d

e ti divertirai, con il pc!

(Invenzione e recitazione degli alunni di cl.3°, Scuola Primaria L.Santucci)

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“Leggere” il giornale: tra mappe e riflessioni

di eddangela - 8 July 2009
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Alla fine dell’anno scolastico, dopo la frenetica corsa sul tempo e il sovrapporsi delle attività con alunni e da alunna, finalmente c’è la fase di assestment, cioè quando, ripensando con calma e in tempi più distesi, soprattutto col distacco spazio-temporale ed emotivo, cerchi di evidenziare criticità e punti deboli di un percorso.
E’ importante per avere un quadro chiaro anche di quanto si possiede in termini personali, di quanto invece va rivisto e corretto, di quanto manca e di quanto va approfondito, in vista della programmazione dei successivi interventi educativi.
Secondo Postman i vertiginosi mutamenti sociali richiedono alla scuola il porsi al di sopra della settorialità e specializzazione; solo fornendo strategie e strumenti atti a stimolare la capacità di orientamento si può creare nell’alunno la possibilità di individuare la continuità  nel cambiamento. Assumere una prospettiva diversa e distaccata per contestualizzarsi nella realtà.
Effettivamente la pervasività/invasività del mondo tecnologico e delle sue informazioni crea una sfida continua:
cogliere i punti nodali del cambiamento, cercare criteri in base ai quali organizzare e gestire l’enorme mole di dati che ci pervengono, saper selezionare quelli veramente importanti per la mia QdV, insomma padroneggiare e non subire, richiedono una bella dose di introspezione e di bilancio, di immersione nella realtà e di decontestualizzazione, di approfondimento e di riconversione prospettica. Forse così posso cercare di avvicinarmi di un altro passo al perspective taking che richiede il mio ruolo professionale, culturale e sociale e cercare di capire questi nuovi prossimi bambini, ancora più figli dell’era digitale e un pochino ancora più distanti da me.

Riporto quest’intervento di Luisanna alla “Bolzano Conversation 2007 “, perché assolutamente condiviso e che mi piace moltissimo alla fine:  
“ Ho chiamato questi momenti ancore di significato, conclude Luisanna Fiorini, perchè la metafora della rete come fluire ininterrotto dell’informazione ha bisogno di momenti in cui ci si sofferma e si capisce che in questo percorso questa è la significatività,il momento della conoscenza. Posso condividerla con altri ma soprattutto sono io che devo riflettere per costruire il mio senso”.

Intanto mi dedico alla mia sorta di X pensiero, archiviando un’esperienza molto significativa (che certamente non è stata esaustiva per gli alunni, ma che vedo nella prospettiva del long life learning) e cercando di ampliare la mia personale dose di capacità multitasking.

In questa sorta di viaggio esplorativo e sperimentale, in correlazione col discorso delle mappe c’è ovviamente Gowin, col suo diagramma, finalizzato a chiarire la natura e soprattutto lo scopo delle attività svolte. Certo non è semplice da utilizzare per bambini di questa fascia d’età, ma ciò non ne esclude l’avvio in modalità adeguata ai bisogni e alle esigenze formative degli stessi (e dei docenti). Un’ ulteriore opportunità di operare un vaglio significativo della pluralità di informazioni e stimoli di cui si è ormai sommersi.

 clicca sull’img per il video

 

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“Leggere” il giornale: conclusioni

di eddangela - 30 June 2009
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Il progetto “Leggere” il giornale può essere sintetizzato, nel suo iter, con due rappresentazioni un po’ a metà strada tra la mappa e l’algoritmo, dal momento che in taluni casi le procedure erano sequenziali.

  1. Con la prima “ibrida” cerco di rendere visiva la finalità che mi ripromettevo;
  2. con la seconda la metodologia di lavoro incentrata sul problem solving.

Nel primo caso, come si può evincere, il nodo di partenza è il “problematizzare” nell’accezione dell’indagare un mondo così pervasivo ed invasivo come quello dei media, con i suoi linguaggi, codici, tecniche.
Il tutto tende alla decodifica e progressivamente, dato l’avvio alla conoscenza degli elementi strutturali, ad una strategia
di “lettura” della realtà in cui si vive, di certo non più fisicamente e geograficamente circoscritta.

 

Nel secondo caso l’algoritmo, non sempre così rigidamente seguito, ha fatto un po’ da canovaccio rispetto a quanto via via affrontato.

Un esempio

Questo tipo di approccio s’è applicato alle diverse tematiche affrontate, dal problema dei rifiuti a quello dell’incuria ambientale ed artistica (Reggia di Carditello), dai diritti dei bambini a quelli delle donne (citizen journalism)
Dal punto di vista dell’applicazione didattica, la “cronaca” s’è prestata molto a questo tipo di operatività e, d’altra parte, a noi non manca il materiale (quando non ci guardiamo intorno ce lo portano direttamente fuori scuola, mentre siamo a scuola ovviamente).

In ogni caso, con tutti i limiti, le imperfezioni, gli errori commessi, il progetto ritengo abbia fornito agli alunni gli strumenti d’avvio all’orientamento nella decodifica di linguaggi e realtà circostante, che rinforzati, approfonditi, regolati, corretti nelle fasi scolastiche successive, li rendano protagonisti della loro vita e del loro tempo.

Scuola3d, con la sua pluralità di strumenti coniugati a tutti gli altri di cui gli alunni hanno fruito, ha reso possibile progettare, discutere, realizzare ambienti e rendere “tangibili” idee, ma anche conoscere e “agire” dinamiche e strategie del mondo dei media, sì da comprendere che bisogna guardare oltre ciò che è immediatamente percepibile.
Il virgolettato del titolo ha inteso proprio questo.

 

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