Archivio di Marzo, 2008


Ramlyrika di Germano Mandrillo (Sonatina di trisillabi, 1998) (1 commento)

Sentire
nel vento
la voce
di ninfe
lontane,
vedere
nel cielo
brillare
la luce
di stelle
già spente,
guardare
nel mare
la forza
dell’onda
che corre
veloce
con onde
vicine,
saltando
vivace,
sicura
d’andare
diritta
su scogli
roventi
di sole
splendenti
di sale,
ancora
danzare
su spiagge
deserte
di notte
con ombre
di luna,
dormire
sognando
contento
la vita
che vivi.

(Scritta e recitata dall’autore)

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“Il girasole” di S. Sciapacev (0 commenti, scrivi tu)

Dinanzi all’acquazzone il girasole
non ha dove nascondersi;
affondano nel fango i suoi piedi,
l’acqua ha invaso le aiuole.

Lentigginoso e rossiccio
se ne sta nel suo berretto
perchè dovrebbe fuggire dall’aiuola,
se ama la tempesta!

(Recitata dagli alunni della classe 4^ A - Don Bosco - Cardito (NA)

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“Spero liberi e gioiosi” (0 commenti, scrivi tu)

La maestra in metafora:
mercoledì dopo le vacanze c’era proprio
bisogno di ridere
e dunque niente di meglio che farlo insieme!
Facciamo un po’ di battute… su chi?
Bella domanda :)
No, non li considero invadenti,
ma spero liberi, curiosi e gioiosi :)

ps. Francesco, mio prezioso tecnico del suono, abbiamo perso una poesia per strada, sai? :(

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“Il mio letto è una nave” di R. L. Stevenson (0 commenti, scrivi tu)

Quando ero ammalato e quasi sempre a letto,
con due cuscini stavo un po’ più eretto
e tenevo tutti i giocattoli intorno
per far passare in qualche modo il giorno.

E a volte stavo anche un’ora a guardare
i miei soldati di piombo là a marciare
con diverse uniformi e bandierine
tra le lenzuola, lungo le colline,
e urlavo alla flotta a squarciagola
di salpare tra le onde e le lenzuola,
o piantavo con cura le mie piante
e edificavo una città distante.

Ero insommma il gigante grosso e regale
assiso sulla collina del guanciale
che vede la pianura e il vallonetto
l’amena Terra del copriletto.

(Recitata dagli alunni della classe 4^ A - Don Bosco - Cardito (NA)

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A mio Padre (Gabriella Garofalo) (0 commenti, scrivi tu)

Perché tardi potrà cercarti, Infinita Bellezza,
e ancor più tardi amarti luna se insiste
danzare vita opprimendosi
di torvo e desiderio quel suo sguardo:
smetti una volta per sempre di nascere
bambini e l’erba, si perda infine bianco
l’impeto di notturne accanite ricerche,
sia il mondo distrutto una ferita
dove spargere sale in eterno-
tua furia, dio, la tua stanchezza.

To Father
Oh, it’s late,always too late,
my boundless Beauty, for Moon
longing for you, if life
keeps on moving while staring
at you with eager grim eyes-
such stares are a burden.
Well then,stop it for good
giving birth to children and grass,
may come to the end relentless white force
of searches at night,
and you, world, be but a wound  where salt is forever cast-
since you’re so very weary,
God, so very wild.

(Scritta e recitata da Gabriella Garofalo)

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La bambina bugiarda,storia di genitori di Casteldelpiano (Gr) (0 commenti, scrivi tu)

Fumetto realizzato dalla classe 5°Sc.Primaria di CasteldelPiano (Gr), a.s.2006/2007 sulla base di una storia inventata dai genitori per la scuola.

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In allegra libertà (D.Cologgi) (0 commenti, scrivi tu)

IN ALLEGRA LIBERTA’

Quante son le cose
Che non vediamo più,
presi dalla fretta,
con l’auto e la tivù.

Ma c’è ancora un mondo
Molto bello che darà,
a chi vuol trovarla,
un’allegra libertà.

Cerca la natura,
vai fuori di città,
corri verso il verde,
ma che felicità!

Lascia a casa l’auto,
la bici prendi e va’,
pedala, cammina,corri
in allegra libertà.

Recitata da Federica della classe 5 A, scuola Copernico

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The Dream (John Donne) (0 commenti, scrivi tu)

Dear love, for nothing less than thee
Would I have broke this happy dream;
It was a theme
For reason, much too strong for fantasy.
Therefore thou waked’st me wisely ; yet
My dream thou brokest not, but continued’st it.
Thou art so true that thoughts of thee suffice
To make dreams truths, and fables histories;
Enter these arms, for since thou thought’st it best,
Not to dream all my dream, let’s act the rest.
As lightning, or a taper’s light,
Thine eyes, and not thy noise waked me;
Yet I thought thee
— For thou lovest truth — an angel, at first sight;
But when I saw thou saw’st my heart,
And knew’st my thoughts beyond an angel’s art,
When thou knew’st what I dreamt, when thou knew’st when
Excess of joy would wake me, and camest then,
I must confess, it could not choose but be
Profane, to think thee any thing but thee.
Coming and staying show’d thee, thee,
But rising makes me doubt, that now
Thou art not thou.
That love is weak where fear’s as strong as he;
‘Tis not all spirit, pure and brave,
If mixture it of fear, shame, honour have;
Perchance as torches, which must ready be,
Men light and put out, so thou deal’st with me;
Thou camest to kindle, go’st to come ; then I
Will dream that hope again, but else would die.

(Recitata da Gabriella Garofalo, poeta)

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“Il più bello dei mari” di N. Hikmet (0 commenti, scrivi tu)

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

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Sezione teatro (0 commenti, scrivi tu)

Probabilmente superata l’idea della polverizzazione on line :) , Roberto Didoni ha creato la sezione teatro
Io avevo pensato così:
… In ogni bambino è insito il bisogno di sognare,soprattutto in un’epoca, come la nostra, così avara di fantasia e così cruda nella realtà.
In ogni bambino è insito il bisogno di riconoscersi in altro da sé.
In ogni bambino è insito il bisogno di esplorare la realtà ed egli lo fa attraverso il “far finta di…”…
…In una società fortemente caratterizzata da mutamenti repentini, continui flussi di messaggi iconici e consumistici di ogni tipo, tecnologicamente avanzata eppure così poco attenta ai bisogni formativi degli stessi, la fantasia e la creatività sono ancora di più un essenziale strumento di apprendimento e di crescita.(…)
Inoltre, esse sono la chiave di lettura della realtà circostante, che compendia ogni forma di linguaggio, dalle parole alle immagini al suono al movimento.
Su queste basi, il coniugare diverse tipologie di linguaggio, compreso quello tecnologico, anzi avvalersene nell’accezione positiva, può potenziare ed arricchire l’esperienza e la crescita degli stessi. (abstract)

Ecco alcuni esempi iniziali di laboratorio di lettura espressiva e prodromo all’attività teatrale, in cui gli alunni leggono un brano, ne individuano e sottolineano le parti con colori diversi, discutono la distribuzione dei ruoli e le eventuali sonorizzazioni, provano, registrano (il tecnico del suono è sempre lo stesso, SMACK Francesco :) ):

Teatro

Il cappello magico di D. Grossmann

La danza della primavera di J. Stevenson

Una fame da lupo di L. Scuderi

Cappuccetto rosso

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