Archivio di Febbraio, 2007


Ein Wort (G. Benn) (0 commenti, scrivi tu)

Ein Wort, ein Satz -: Aus Chiffern steigen
erkanntes Leben, jäher Sinn,
die Sonne steht, die Sphären schweigen
und alles ballt sich zu ihm hin.

Ein Wort -, ein Satz, ein Flug, ein Feuer,
ein Flammenwurf, ein Sternenstrich -,
und wieder Dunkel, ungeheuer,
im leeren Raum um Welt und Ich.

Una parola

Una parola, una frase: da cifrati
segni scoperta vita emerge, fulmineo senso:
ristà il sole, tacciono
le sfere, tutto in quella si raddensa.

Una parola: un bagliore un volo, un fuoco,
un vampo di stella cadente un brillio.
Poscia di nuovo sterminato buio
Nel vuoto spazio intorno al mondo, e all’io.

(Recitata da Lauretta D’angelo)

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Siempre (Pablo Neruda) (0 commenti, scrivi tu)

Antes de mí
no tengo celos.
Ven con un hombre
a la espalda,
ven con cien hombres en tu cabellera,
ven con mil hombres entre tu pecho y tus pies,
ven como un río
lleno de ahogados
que encuentra el mar furioso,
la espuma eterna, el tiempo!
Tráelos todos
adonde yo te espero:
siempre estaremos solos,
siempre estaremos tú y yo
solos sobre la tierra,
para comenzar la vida!

(Recitata da Lauretta D’angelo)

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Lasciatemi divertire (Aldo Palazzeschi) (0 commenti, scrivi tu)

Tri tri tri,
fru fru fru,
ihu ihu ihu,
uhi uhi uhi!

Il poeta si diverte,
pazzamente,
smisuratamente!
Non lo state a insolentire,
lasciatelo divertire
poveretto,
queste piccole corbellerie
sono il suo diletto.

Cucù rurù,
rurù cucù,
cuccuccurucù!

Cosa sono queste indecenze?
Queste strofe bisbetiche?
Licenze, licenze,
licenze poetiche!
Sono la mia passione.

Farafarafarafa,
tarataratarata,
paraparaparapa,
laralaralarala!

Sapete cosa sono?
Sono robe avanzate,
non sono grullerie,
sono la spazzatura
delle altre poesie.

Bubububu,
fufufufu.
Friu!
Friu!

Ma se d’un qualunque nesso
son prive,
perché le scrive
quel fesso?

bilobilobilobilobilo
blum!
Filofilofilofilofilo
flum!
Bilolù. Filolù.
U.

Non è vero che non voglion dire,
voglion dire qualcosa.
Voglion dire…
come quando uno
si mette a cantare
senza saper le parole.
Una cosa molto volgare.
Ebbene, così mi piace di fare.

Aaaaa!
Eeeee!
Iiiii!
Ooooo!
Uuuuu!
A! E! I! O! U!

Ma giovanotto,
ditemi un poco una cosa,
non è la vostra una posa,
di voler con così poco
tenere alimentato
un sì gran foco?

Huisc…Huiusc…
Sciu sciu sciu,
koku koku koku.

Ma come si deve fare a capire?
Avete delle belle pretese,
sembra ormai che scriviate in giapponese.

Abì, alì, alarì.
Riririri!
Ri.

Lasciate pure che si sbizzarrisca,
anzi è bene che non la finisca.
Il divertimento gli costerà caro,
gli daranno del somaro.

Labala
falala
falala
eppoi lala.
Lalala lalala.

Certo è un azzardo un po’ forte,
scrivere delle cose così,
che ci son professori oggidì
a tutte le porte.

Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!
Ahahahahahahah!

Infine io ò pienamente ragione,
i tempi sono molto cambiati,
gli uomini non dimandano
più nulla dai poeti,
e lasciatemi divertire!

(Recitata da Vittorio Fabricatore)

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Odi et amo (Caio Valerio Catullo) (0 commenti, scrivi tu)

Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.

Odio e amo. Perché io lo faccia, forse ti chiedi.
Non so, ma sento che accade, e mi tortura.

(Recitata da Giuliana Borivant)

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Miao (Mark Haddon) (0 commenti, scrivi tu)

Considerami.
Siedo qui come Tiberio,
imperscrutabile e maestoso.
Io lascero’ che il «Non so»
attenda il «Vorrei»
e sopportero’ lo strimpellare
della tua piccola chitarra,
perche’ tu sei il mio gufo
e mi nutri col latte.
Perche’ bagnarmi la zampa?
Tienimi in una borsa
e nessuno sapra’ la verita’ .
Ho familiarita’ con le streghe
e all’inferno ho maggiori possibilita’ di te
perche’ posso ballare sui mattoni ardenti,
saltare per tutta la tua altezza
e atterrare su quattro zampe.
Sono il servo del Dio vivente.
Venero a modo mio.
Guarda in queste pietre verdi socchiuse
e segui le tue luci riflesse nel buio.
Michel, Duc de Montaigne, lo sapeva.
Tu non giochi con me.
Io gioco con te.

(Recitata da una studentessa del IP Frisi di Milano)

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El saòr del pan (Giacomo Noventa) (0 commenti, scrivi tu)

El saòr del pan, e la luse del çiel
Gèra inçerti prima de tì.
Ancùo me par una grazia el me pan,
E me continuo, vardando nel çiel.
Ancùo so che Dio no’ pol esser
Lontan da mi:
E ch’el xé dapartuto.
Mi te strenzo: e, cô i me brassi te perde,
Mi te çerco e te trovo partùto.

Il sapore del pane, e la luce del cielo
Erano incerti prima di te.
Oggi mi sembra una grazia il mio pane,
Ed è un continuarmi, guardando nel cielo.
Oggi so che Dio non può essere
Lontano da me:
E che è dappertutto.
Io ti stringo: e, quando le mie braccia ti perdono,
Io ti cerco e ti trovo dappertutto.

(Recitata da Mirco Franceschi)

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Cade la neve (Ada Negri) (0 commenti, scrivi tu)

Sui campi e su le strade, 
silenziosa e lieve, 
volteggiando, la neve 
cade. 
Danza la falda bianca 
ne l’ampio ciel scherzosa, 
poi sul terren si posa, 
stanca. 
In mille immote forme, 
sui tetti e sui camini, 
sui cippi e sui giardini, 
dorme. 
Tutto d’intorno è pace; 
chiuso in oblìo profondo, 
indifferente il mondo 
tace. 
 
(Recitata da Andrea Scuola Media Maria Immacolata Milano)

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L’infinito (Giacomo Leopardi) (0 commenti, scrivi tu)

Sempre caro mi fu quest’ermo colle, 
E questa siepe, che da tanta parte 
De l’ultimo orizzonte il guardo esclude. 
Ma sedendo e mirando, interminato 
Spazio di là da quella, e sovrumani 
Silenzi, e profondissima quiete 
Io nel pensier mi fingo, ove per poco 
Il cor non si spaura. E come il vento 
Odo stormir tra queste piante, io quello 
Infinito silenzio a questa voce 
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, 
E le morte stagioni, e la presente 
E viva, e ‘l suon di lei. Così tra questa 
Infinità s’annega il pensier mio: 
E ‘l naufragar m’è dolce in questo mare. 
 
(Recitata da Samuele Scuola Elementare Maria Consolatrice Milano)

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Miaow (Mark Haddon) (0 commenti, scrivi tu)

Consider me.
I sit here like Tiberius,
inscrutable and grand.
I will let ‘I dare not’
wait upon ‘I would’
and bear the twangling
of your small guitar
because you are my owl
and foster me with milk.
Why wet my paw?
Just keep me in a bag
and no one knows the truth.
I am familiar with witches
and stand a better chance in hell than you
for I can dance on hot bricks,
leap your height
and land on all fours.
I am the servant of the Living God.
I worship in my way.
Look into these slit green stones
and follow your reflected lights
into the dark.

Michel, Duc de Montaigne, knew.
You don’t play with me.
I play with you.

(Recitata da una studentessa del IP Frisi di Milano)

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Skiaciato picione (Roberto Piumini) (0 commenti, scrivi tu)

Skiaciato picione 
Peké non volato 
Un meto più in là? 
Skiaciato, spenato 
Distuto picione 
Peké non volato 
Un meto più in là? 
 
Skiaciato, spezato 
Scanato specato 
Spopato picione 
Peké non volato 
Un meto più in là? 
 
Skiaciato titato 
Ubato sbanato 
Tutto oto 
Moto picione 
Peké non volato 
Un meto più in là? 
 
(Recitata da Roberto Didoni) 

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