Archivio di Gennaio, 2008


Per Carnevale (0 commenti, scrivi tu)

Per Carnevale

torte e tortelli,

stelle filanti,

trombe e cappelli.

Lunghe parrucche,

vestiti strani,

e poi coriandoli

a piene mani.

Per qualche giorno

grande allegria.

Noia e tristezza…

scappino via!

Recitata dalla Cl.1°, Scuola Primaria L.Santucci di CasteldelPiano

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Altri abitanti del Paese della Felicità (0 commenti, scrivi tu)

Ecco Dodo, il delfino guardiano dell’isola della Felicità: ma dove viene?

dodo

“C’era una volta un delfino di nome Dodo che si era perso. Per fortuna incontrò una grossa balena che gli disse:

-Dall’altra parte della terra, c’è il Paese della Felicità. Se continuerai a nuotare, lo troverai!

Dodo divenne il guardiano dell’isola, un posto speciale dove cresce un’erba sempre verde… ascoltate e guardate.

Erba

Uno degli abitanti di questo mondo è Fata Fiammetta, una tipa molto sportiva davvero! Senti la sua storia in due versioni…e guarda la sua storia.

Fata

E infine c’è il vento, un po’ dispettoso. Si chiama Vortice e adora scompigliare i capelli…

Vortice il vento

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Ambarabà (0 commenti, scrivi tu)

Ambarabà ciccì coccò

tre civette sul comò

che facevano l’amore

con la figlia del dottore.

Il dottore si ammalò,

ambarabà ciccì coccò.

(Recitata dagli alunni della Cl.1°, Scuola Primaria di CasteldelPiano -Gr)

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Alcuni personaggi del Paese della Felicità (0 commenti, scrivi tu)

La nuvola Nerina ha un segreto…ma quale?! Ascolta oppure guarda il video

nerina

L’albero Antico ha un amico, senti il racconto o scoprilo nel video.

albero

E cosa scava sotto terra Tea la Talpa? Eccolo raccontato in due versioni e in un video.

tea

C’è anche sole Solone, che abita nel Paese della Felicità, sa cucire mantelli

sole

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Filastrocca dei numeri (0 commenti, scrivi tu)

UNO è il tronco di un pino

con in cima un uccellino.

DUE è un cigno tutto bianco

che riposa quando è stanco.

TRE è una macchina in salita

che in montagna fa fatica.

Con un QUATTRO fatto di tela

ecco pronta una barca a vela.

CINQUE  è lumaca lenta

che se ne va tutta contenta

SEI è un serpente sul muretto

con gli occhiali e il berretto

Ecco un SETTE con una bandiera

è una nave da crocera

OTTO è una maschera di Carnevale

che fa una linguaccia niente male.

NOVE è un bruco sulla foglia

che riposa quando ha voglia.

Se c’è un naso e un testone pelato,

ecco uno ZERO, zero spaccato.

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8 settembre (Franca Landi) (0 commenti, scrivi tu)

8 settembre

sventolano nel vento le bandiere.

Il Paese è in festa
scalpitanti cavalli sono in pista.
Si rivivono emozioni passate,
tramandate, di antichi valori.

Costumi, ripetuti, nel respiro
sfuggente degli anni.

Tra le mani, gli scelti dalla sorte,
stringeranno un cencio dipinto
con il palio che ha vinto.
Poi la sera la folla
come il fiume va al mare
si ritrova a guardare
con dnaso all’insù
verso un cielo
che fa da scenario
a grovigli di luci sparate
colorate, che esplodono
e si espandono in cielo
e ritornano giù con un
… oooh!
L’emozione è crescente!
Con tre botti finali
si saluta la agente
che man mano si perde
per le vie del paese.

Voci lontane sfumano
dentro il latrar dei cani.
Rimane lo sfrusciar
delle bandiere
al vento “montagnolo”,
che il Ciolo, con orgoglio
ha messo a ogni balcone.

Poi …ritorna il silenzio.
In un cielo offuscato
volteggiano
in un volo sbandato
i piccioni.

(Scritta e recitata da Franca Landi)

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La vergine cuccia (Giuseppe Parini) (0 commenti, scrivi tu)

Pera colui che prima osò la mano
Armata alzar su l’innocente agnella
E sul placido bue: nè il truculento
Cor gli piegàro i teneri belati,
Nè i pietosi mugiti, nè le molli
Lingue lambenti tortuosamente
La man che il loro fato aimè stringea.
Tal ei parla o signor: ma sorge in tanto
A quel pietoso favellar da gli occhi
De la tua dama dolce lagrimetta
Pari a le stille tremule brillanti,
Che a la nova stagion gemendo vanno
Da i palmiti di Bacco entro commossi
Al tiepido spirar de le prim’aure
Fecondatrici. Or le sovvien del giorno,
Ahi fero giorno! allor che la sua bella
Vergine cuccia de le Grazie alunna,
Giovanilmente vezzeggiando, il piede
Villan del servo con gli eburnei denti
Segnò di lieve nota: e questi audace
Col sacrilego piè lanciolla: ed ella
Tre volte rotolò; tre volte scosse
Lo scompigliato pelo, e da le vaghe
Nari soffiò la polvere rodente:
Indi i gemiti alzando, aita aita
Parea dicesse; e da le aurate volte
A lei la impietosita eco rispose;
E dall’infime chiostre i mesti servi
Asceser tutti; e da le somme stanze
Le damigelle pallide tremanti
Precipitaro. Accorse ognuno: il volto
Fu d’essenze spruzzato a la tua dama:
Ella rinvenne al fine. Ira e dolore
L’agitavano ancor: fulminei sguardi
Gettò sul servo; e con languida voce
Chiamò tre volte la sua cuccia: e questa
Al sen le corse; in suo tenor vendetta
Chieser sembrolle: e tu vendetta avesti
Vergine cuccia de le Grazie alunna.
L’empio servo tremò; con gli occhi al suolo
Udì la sua condanna. A lui non valse
Merito quadrilustre: a lui non valse
Zelo d’arcani ufici. Ei nudo andonne
De le assise spogliato onde pur dianzi
Era insigne a la plebe: e in van novello
Signor sperò; ché le pietose dame
Inorridìro; e del misfatto atroce
Odiàr l’autore. Il perfido si giacque
Con la squallida prole e con la nuda
Consorte a lato su la via spargendo
Al passeggero inutili lamenti:
E tu vergine cuccia idol placato
Da le vittime umane isti superba.

Da “Il giorno” di Giuseppe Parini (1763-1801)

(Recitata da Bruno Portesan, regista e attore)

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I miei sensi (1 commento)

Con i miei occhi posso guardare

in terra, in cielo, perfino in mare.

Con la mia bocca posso mangiare

parlare, ridere, baciare e cantare.

Le mie orecchie servono per sentire

suoni e parole a non finire.

Il naso poi vuol tutto annusare

e i buoni profumi può conservare.

Le mie mani toccano tutte le cose

morbide, dure, lisce e rugose.

(Recitata dai bambini delle cl.1° di Casteldelpiano)

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La bottega fantasiosa di Rosa Dattolico (0 commenti, scrivi tu)

Ci sono parole chiare
ci sono parole trasparenti,
ci sono parole lucenti,

ci sono parole colorate
allegre, buffe, spensierate,
che si vendono in ritagli

nella bottega della fantasia
dove tutto è sogno e magia.

(Recitata da Mario e Vincenzo della classe 4^ A “Don
Bosco” - Cardito (NA)

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Nessuna barca di E. Dickinson (0 commenti, scrivi tu)

Nessuna barca c’è che come un libro
possa portarci in contrade lontane.
Questo viaggio può farlo anche il più povero
senza pagare nulla.

(Recitata da Orlando della classe 4^ A “Don Bosco” -

Cardito (NA)

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