Archivio di Maggio, 2007


Acqua (G. D’annunzio) (0 commenti, scrivi tu)

acqua_dannunzio.mp3

Acqua di monte,acqua di fonte,

acqua piovana,

acqua sovrana,

acqua che lodo,

acqua che odo,

acqua che squilli,

acqua che brilli,

acqua che canti

e piangi,

acqua che ridi

e muggi,

tu sei la vita

e sempre, sempre

fuggi.

(Recitata da Federico classe 2 elementare b)

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Hombre cometa (Marta Roldan) (0 commenti, scrivi tu)

Voi che mi volete bene e mi rispettate
come una donna poeta
aiutatemi ad avvicinare a me l’uomo luce,
l’uomo astro,
l’uomo cometa.

Lui schiarisce la mia notte con i suoi frammenti lucenti
e mi lascia sola ogni astronomico giorno,
ogni perfido sole.

Voi che mi volete bene
allacciatemi alla coda del mio uomo cometa
che le sue scintille fluorescenti mi portano via
sull’alito della fata.

Uomo desiderato.
Uomo ellittico.

Anziano che ogni mattina ari il campo vicino
trattieni nel tuo solco il mio uomo cometa,
cosi caduto sulla terra nuova,
perderà il suo fulgore di stella-meteora
e sarà mio.

(Scritta e recitata dall’autrice “alla maniera di Vinicius de Moraes”)

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Laboratorio di audiopoesia (D. Lippera) (0 commenti, scrivi tu)

Laboratorio di audiopoesia con la classe II A
Docente D. Lippera
Scuola secondaria di primo grado J. Barozzi - IC Confalonieri (Milano)

Come animare un laboratorio sulla poesia in una seconda media? Certamente una possibilità è data dall’uso del podcast. All’inizio la proposta di leggere delle poesie, e registrarle per poi riascoltarle in Internet , o scaricarle nell’mp3, è stata accolta in classe con contenuto entusiasmo. Nessuno degli alunni sapeva cosa fosse un podcast (neanche l’insegnante a dire il vero); solo gli alunni più esperti di informatica hanno immediatamente intuito le potenzialità della proposta. Sono stati i primi a prepararsi e a creare un rap sulla poesia Domenica al mare di Marcello Argilli, che avevamo letto in classe. La performance dei rappers registrata durante un primo incontro di presentazione del podcast “suoni poetici” è stata bellissima e accolta con entusiasmo dai compagni. Tanto più che era la prima volta in tutto l’anno scolastico che quei ragazzini si erano così impegnati, e prima di tutti gli altri. (continua a leggere nell’allegato)

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Poesia e paesaggio sonoro (D. Guidotti) (0 commenti, scrivi tu)

Poesia e paesaggio sonoro (D. Guidotti - SMS Sabin – Segrate Milano)
Un paesaggio sonoro che interpreti le poesie del podcast: questo l’obiettivo suggerito alle alunne di 3° media.
Dopo alcuni esperimenti in cui hanno provato a creare paesaggi sonori che raccontavano i suoni descritti dalla poesia (es: il mare per versi che parlano di mare) io ho chiesto loro qualcosa di più.
Perché non creare un paesaggio sonoro che susciti le stesse emozioni evocate dai versi, ma con suoni differenti.

Così ho chiesto loro di lavorare in quattro fasi.
1 Leggere la poesia
2 Identificare le emozioni suscitate dalla poesia
3 Pensare a quali suoni possano evocare le stesse emozioni
4 Creare il paesaggio sonoro corrispondente e metterlo di sfondo alla voce recitante.

Quello che potete leggere nell’allegato è il progetto che due alunne della 3° della scuola media “A.B.Sabin” di Segrate hanno fatto su “Il più bello dei mari” di N. Hikmet.

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Il più bello dei mari (N. Hikmet) (0 commenti, scrivi tu)

Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.

(Recitata da F. Conte e sonorizzata da Camilla Ferrante e Federica Pilli)

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L’incidente (S. Belli) (0 commenti, scrivi tu)

A terra
Atterrato
Mi guardo
Atterrito
Vivo
Intorno
Il cielo
Chiaro
Da dove
Caddi
In volo
Assente
Il dolore
La ruota
Gira
Accanto
La testa
Assente
Il sapore
La vita
Mi sfugge?
Le facce
Riempiono
Il cielo
Assente
Il rumore
La luce.

(Recitata da Tommaso)

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La notte lava la mente (M. Luzi) (0 commenti, scrivi tu)

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Filurileggiando (Daniela Veneri) (0 commenti, scrivi tu)

Cozzo tozzo zozzo
scivolando percependo inzuppando
caviglia maniglia sopracciglia
velocemente congruamente fatalmente
allagando immergendo bagnando
anulare molare cellulare
ansimando dolorando urlando
meraviglia peripiglia poltiglia
severo pensiero nero
guardo rimango riemergo
leggero austero sentiero
sorridendo inchinando camminando
risate insensate maleducate
improbabile imprevedibile immaginabile
fortuna luna nessuna.

(Scritta e recitata da Daniela Veneri)

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Dai che giochiamo (Daniela Veneri) (0 commenti, scrivi tu)

Vieni qui vieni qua
Salta qui e salta là.

Dai che inizia la partita
Ha già scelto la preferita,
come squadra e posizione,
occhio: pronto come un leone.

“Tu fai l’ala o l’attacante?”
Io ti blocco in un’istante!

Corro forte col pallone
Come il treno e il suo vagone,
“Ma se cado e poi io mi sbuccio?”
dai non fartene poi un cruccio.

Rido salto e son felice
E non penso alla cicatrice.

Eccomi qui eccomi la
Son tornato ancora qua
E non mollo fin che posso
Come il cane, il suo osso.

Ecco vedo il portiere
Me lo bevo in un bicchiere
Vado a sinistra e poi a destra
Tiro dritta come una balestra.

Goal goal gridan tutti,
Gli avversari son distrutti.
Ho lo scettro e la corona
Son più forte di Maradona.

(Scritta e recitata da Daniela Veneri)

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PIANNEFORTE ‘E NOTTE (S. Di Giacomo) (0 commenti, scrivi tu)

Nu pianefforte ‘e notte
sona luntanamente,
e ‘a musica se sente
pe ll’aria suspirà.

E’ ll’una: dorme ‘o vico
ncopp’a sta nonna nonna
e’ nu mutivo antico
‘e tanto tiempo fa.

Dio, quante stelle ncielo!
Che luna! E c’aria doce!
Quanto na bella voce
vurrìa sentì cantà.

Ma sulitario e lento
more ‘o mutivo antico;
se fa cchiù cupo ‘o vico
dint’a ll’oscurità.

Ll’anema mia surtanto
rummane a sta fenesta.
Aspetta ancora. E resta,
ncantànnose, a penzà.

(Letta da Eddangela)

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