Archivio di Giugno, 2009


Le nozze di Lomello (0 commenti, scrivi tu)

LE NOZZE DI LOMELLO

 

Dopo aver regnato per sei anni, il re Autari morì, forse per aver ingerito del veleno.

Dopo l’accaduto si presentò un problema: la regina Teodolinda non aveva un marito, e i Longobardi disposero che poteva scegliere un nuovo consorte per continuare a governare il suo regno. Non era mai successo che una regina si scegliesse il marito a proprio piacimento!

Teodolinda consultò dei saggi dicendo loro:

 

- È una scelta difficile! Deve essere buono e molto socievole con i sudditi e per nulla competitivo!”.

 

Il primo saggio le propose una serie di nomi, ma lei non era mai convinta. Mentre il consigliere stava pensando che tutte le speranze fossero finite, gli venne in mente il duca di Torino Agilulfo, che era proprio come la sovrana voleva: forte, valoroso, ardito e umile.

Teodolinda, accettata la proposta, pensò di andare a incontrare il favorito alla Rocca di Lomello. Una volta arrivato, Agilulfo si accomodò, e la regina gli fece offrire qualcosa da bere:

 

- Portate del vino per il duca!!!

Il giovane, dopo avere bevuto, le baciò la mano, ma lei gli disse:

 

- Non baciatemi la mano ma il volto! Io vi sposerò perché sono convinta che saprete governare sia con la vostra persona sia con il vostro animo!

 

Finalmente arrivò il giorno delle nozze: gli sposi erano splendidi, e fu una bellissima cerimonia.

 

 

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DUOMO DI MONZA. PARTICOLARE DELLA CAPPELLA ZAVATTARI

 

Classi PRIME-MEDIA-SAN MARTINO-PV

Le classi prime, nello svolgimento del progetto interdisciplinare SULLE ORME DEI LONGOBARDI, hanno realizzato una raccolta di fiabe ispirate a luoghi, fatti  e personaggi legati al passato di Pavia. Dalla lettura di alcuni brani della celebre HISTORIA LANGOBARDORUM (STORIA DEI LONGOBARDI) di Paolo Diacono è scaturita un’ attività di scrittura creativa che ha prodotto una serie di racconti nei quali gli appassionati di storia pavese potranno gustare alcune scene offerte dalla memoria dell’illustre storico longobardo.

 

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Il diacono Zenone (0 commenti, scrivi tu)

Il diacono Zenone

 

Il re Cuniperto, per evitare altri scontri fra la popolazione, sfidò a duello l’usurpatore Alachi. Questi, avendo paura, rifiutò, ma un amico toscano lo incitò:

 

- Se non lo affronti, spargerò voce che tu sei un codardo che non si prende cura del regno!

 

Alachi proprio non se la sentiva:

 

- È vero, Cuniperto è un ubriacone, ma nessuno può competere con lui. Pensa che da giovane riusciva a sollevare diversi montoni afferrandoli per la lana della schiena!

 

Irritato da quelle parole, l’amico si mise in cammino verso Cornate, la città dove si sarebbe svolto il duello, e riferì tutto a Cuniperto. Si era alla vigilia dello scontro. Il diacono Zenone, custode della chiesa di San Giovanni Domnarum, preoccupato dalle conseguenze sulla popolazione, corse dal re con una proposta:

 

- Vi prego, lasciatemi combattere al Vostro posto!

 

Cuniperto, per l’affetto che nutriva verso di lui, rispose:

 

- Non posso. Se tu muori, chi farà il prete in una chiesa così illustre?

 

Zenone afflitto rispose:

 

- Mai nessun re meglio di Voi potrebbe guidare il regno! Forza, datemi le Vostre vesti e le armi!!!

 

Intervennero altri Longobardi supplicanti, così alla fine il sovrano, commosso, accettò.

Il giorno del combattimento tutti scambiarono Zenone per il re; d’altra parte i due erano molto simili per statura. Alachi, convinto di colpire Cuniperto, scagliò una lancia contro Zenone, il quale cadde a terra tramortito. Poi Alachi gli tolse l’elmo per decapitarlo, ma si accorse di non aver concluso niente:

 

- No! Ho ucciso il prete di San Giovanni Domnarum, la chiesa della regina Gundeperga! E Cuniperto verrà riconosciuto sovrano in assoluto! Maledizione! Che cosa è mai saltato in testa a questo prete!

 

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Le classi prime, nello svolgimento del progetto interdisciplinare SULLE ORME DEI LONGOBARDI, hanno realizzato una raccolta di fiabe ispirate a luoghi, fatti  e personaggi legati al passato di Pavia. Dalla lettura di alcuni brani della celebre HISTORIA LANGOBARDORUM (STORIA DEI LONGOBARDI) di Paolo Diacono è scaturita un’ attività di scrittura creativa che ha prodotto una serie di racconti nei quali gli appassionati di storia pavese potranno gustare alcune scene offerte dalla memoria dell’illustre storico longobardo.

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Cuniperto e Teodote (0 commenti, scrivi tu)

 CUNIPERTO E TEODOTE

 

Il re Cuniperto sposò Ermelinda, una principessa di stirpe anglosassone.

Passato qualche anno, la donna iniziò ad annoiarsi, allora il sovrano decise

di farle un regalo. Un giorno si presentò da lei con un insolito biglietto

 

 

OFFERTA SPECIALE

SETTIMANA DI RELAX

TERME DEL PALAZZO REALE DI PAVIA

 

La sovrana, tutta contenta, corse a prepararsi e poi si precipitò alle terme. Quando arrivò vide una ragazza con i capelli biondi e lunghi.

Ermelinda, ormai calate le tenebre, andò da lei e le chiese:

- Ciao, come ti chiami?

La ragazza rispose:

- Mi chiamo Teodote.

- Io sono Ermelinda, piacere!

Poi la regina corse a casa e, ingenuamente, informò Cuniperto di quel singolare incontro:

- Sai, caro, oggi alle terme ho conosciuto una giovane pavese veramente meravigliosa, con dei capelli biondi … . Si chiama Teodote. Se fosse la mia ancella, farei un figurone come le mie amiche longobarde.

Il re si finse infastidito, ma subito pensò:

- Questa non mi deve scappare. Povera Ermelinda, com’è ingenua!

L’indomani Cuniperto andò a caccia nel bosco dell’Urbe e disse alla moglie di raggiungerlo. Quella stessa notte ritornò a Pavia, cercò Teodote e trascorse la notte con lei.

Ma ecco che all’alba si presentò un ambasciatore:
- Sire, presto! Sta arrivando vostra moglie!
Allora Cuniperto, per nascondere l’accaduto, fece condurre la povera Teodote nel monastero di Santa Maria, che in seguito avrebbe preso il nome della fanciulla.

 

torre.jpg

 

ATTACCHI DELLA TORRE MEDIEVALE DEL MONASTERO DI SANTA MARIA TEODOTE

Nel frattempo Ermelinda arrivò al palazzo di Pavia, corse dal marito e gli disse:
- Caro, come mai non ti ho trovato questa notte? Per caso, mi stai mica tradendo?
- Chi io? Ma figurati! Sono ritornato a Pavia prima perché mi hanno chiesto di proporre un nuovo nome per il monastero di Santa Maria.
Ermelinda, non pienamente convinta, si recò presso il convento per verificare il fatto e vi incontrò Teodote, la quale, per ordine del re, non disse nulla. Cuniperto continuò a fare finta di niente, perché, in fondo in fondo, amava ancora la sua cara Ermelinda.

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Le classi prime, nello svolgimento del progetto interdisciplinare SULLE ORME DEI LONGOBARDI, hanno realizzato una raccolta di fiabe ispirate a luoghi, fatti  e personaggi legati al passato di Pavia. Dalla lettura di alcuni brani della celebre HISTORIA LANGOBARDORUM (STORIA DEI LONGOBARDI) di Paolo Diacono è scaturita un’ attività di scrittura creativa che ha prodotto una serie di racconti nei quali gli appassionati di storia pavese potranno gustare alcune scene offerte dalla memoria dell’illustre storico longobardo

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Amico e Amelio (0 commenti, scrivi tu)

AMICO E AMELIO

 Intorno all’VIII secolo nacquero, in Alvernia e sui colli Berici, due bambini, Amico e Amelio. Una volta cresciuti, mentre erano in viaggio per ricevere il battesimo a Roma, si incontrarono a Lucca:  - Piacere sono Amelio. Sto andando a Roma per farmi battezzare. - Io mi chiamo Amico e voglio raggiungere

la  Città Eterna per lo stesso scopo. Andiamo insieme! - Affare fatto! I due si strinsero la mano e ripresero il viaggio. Arrivati a destinazione, il papa, somministrando il battesimo, li omaggiò di due calici d’oro tutti incastonati di pietre preziose.  Dopo alcuni anni morì il padre di Amico, il quale pensò: - Andrò da Amelio a chiedergli aiuto.  Ma arrivato al castello, si accorse della sua assenza: era infatti a sua volta partito per fargli visita. Così iniziò a pensare fra sé: - Adesso come farò senza mio padre e senza nessuno che mi possa aiutare? Amico attraversò una serie di peripezie e fra l’altro si ammalò di lebbra. Un giorno decise di tornare a Roma, dove il papa Costantino gli disse: - Se vuoi guarire, dovrai intraprendere un cammino di fede.  Il giovane acconsentì e guarì. Purtroppo dopo tre anni scoppiò una carestia, e il pontefice diede ad Amico un suggerimento: - Trasferisciti a casa di qualche conoscente o parente: starai più tranquillo! Così Amico ritornò al castello di Amelio, il quale all’inizio non lo riconobbe. Ma quando il padrone di casa offrì da bere ad Amico, i due si riconobbero per via delle due coppe identiche, dono del papa nel giorno del loro battesimo:   - Ma allora tu sei Amelio! Non ti avevo riconosciuto! Adesso non mi preoccupo più! Trascorsero gli anni e, nell’autunno del 753, i due si trovarono a combattere la battaglia di Mortara nelle milizie di Carlo Magno in lotta contro i Longobardi di Desiderio, asserragliato a Pavia. Putroppo morirono entrambi. Amico venne sepolto nella chiesa di S. Eusebio, Amelio in un’altra chiesa lì accanto. Il giorno dopo i loro corpi furono ritrovati l’uno accanto all’altro, così il  vescovo Albino ordinò: 

- Seppelliamoli insieme qui a S. Eusebio. Amici per sempre, nella vita e nella morte!

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ABBAZIA DI S. ALBINO DI MORTATA. SARCOFAGO DI AMICO E AMELIO

CLASSI PRIME-MEDIA IC di San Martino Siccomario-PV

Le classi prime, nello svolgimento del progetto interdisciplinare SULLE ORME DEI LONGOBARDI, hanno realizzato una raccolta di fiabe ispirate a luoghi, fatti  e personaggi legati al passato di Pavia. Dalla lettura di alcuni brani della celebre HISTORIA LANGOBARDORUM (STORIA DEI LONGOBARDI) di Paolo Diacono è scaturita un’ attività di scrittura creativa che ha prodotto una serie di racconti nei quali gli appassionati di storia pavese potranno gustare alcune scene offerte dalla memoria dell’illustre storico longobardo.

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Il pulcino e la formica-storia coopertiva (0 commenti, scrivi tu)

TAPPA1- SEGNO CONIGLI-Robbiolo - Buccinasco 1 Classe 1C

TAPPA2-Scuola -Ada Negri Classe 3B-PV

TAPPA3-INIZIO STORIA-Buccinasco Classe 2F

C’ era una volta un  pulcino che abitava nel pollaio un giorno con Gina la formica va a fare una passegiata…

TAPPA4-FINALE STORIA-San Martino Sicc. Classe 1A, 1B-

gruppo PIZZA MARGHERITA

Il   pulcino  tenta di svolazzare   e di raggiungere il   cielo   azzurro, ma non ci riesce. La   formica   lo  sta a   guardare…

Dopo tanti tentativi il pulcino decide di ritornare nel suo nido e la formica lo segue per un po’, poi ritorna nella sua tana e va a dormire.

Durante la notte, però, decide di raggiungere il suo amico pulcino perché aveva sentito dalle sue sorelle formiche che c’era in giro un lupo cattivo che era tremendamente affamato.

La formica si avvicina al pollaio e si accorge subito che, vicino alla casa del pulcino, c’è il lupo che sta tentando di entrare.

Allora la formica, passando sotto terra, entra nel pollaio e sveglia subito il suo amico pulcino.

La   formica  sale sulla sua ala e, insieme, scappano via.

E vissero felici e contenti!

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La principessa e la farfalla- storia cooperativa (0 commenti, scrivi tu)

TAPPA1-SEGNO 1-Robbiolo - Buccinasco 1 Classe 1A

TAPPA2-INFANZIA Rodari - San Martino S. Sezioni C e D

TAPPA 3-INIZIO STORIA-Zibido San Giacomo Classe 2B

LA PRINCIPESSA E LA FARFALLA

C’era una volta una farfalla che vegliava sulla casa di una bella principessa. Trascorreva intere giornate con gli altri animali del bosco e………….

TAPPA4-FINALE STORIA-San Martino Sicc. Classe 1A, 1B-GRUPPO NATALE

…giocava sempre con una volpe, un’ape, alcuni uccelli e due formiche.

Però quando usciva di casa la principessa, la farfalla lasciava i suoi amici e correva vicino a lei per proteggerla.

Un brutto giorno una  strega cattiva si avvicinò  alla principessa perché era gelosa di lei e voleva trasformarla in una rana, ma la farfalla corse  subito a chiamare il suo amico  principe.

Il principe raggiunse  la principessa e la salvò. La farfalla e i suoi amici animali rincorsero la strega  e la fecero cadere nel lago.

II principe sposò la principessa e vissero per sempre felici e contenti.

La strega sparì per sempre e nessuno la vide mai più.

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Il drago vagabondo-storia cooperativa (0 commenti, scrivi tu)

TAPPA1- SEGNO DUNE-Arcadia Baroni Classe 2B

TAPPA2-Cervi- Rozzano1 Classe 3C

TAPPA3-INIZIO STORIA-Robbiolo - Buccinasco 1 Classe 1C

C’era una volta un drago che si chiamava Jack.Il suo padrone lo abbandonò e lui decise di girare il mondo. Un po’ volando e un po’ saltellando arrivò ai piedi di un vulcano….

TAPPA4-FINALE STORIA-San Martino Sicc. Classe 1A, 1B-GRUPPO STELLA

Il drago non sapeva  cosa  fare.

In quel momento si avvicinò a lui una fata che gli disse di non andare troppo vicino  al vulcano, visto che  poteva essere pericoloso.

Il drago le chiese il perché, infatti il vulcano, in quel momento, era spento e non stava eruttando..

Ma la fata gli disse di girarsi e il drago vide uscire dalla cima del vulcano tante scintille di fuoco.

Capì che aveva ragione la fata , la ringraziò per avergli salvato la vita e scappò via.

Intanto il suo  padrone si era pentito di averlo abbandonato e stava girando il mondo per cercarlo.

Anche il drago voleva tornare nella sua casa e, dopo un po’ di tempo, si ritrovarono.

Il padrone abbracciò il drago e gli promise che non lo avrebbe mai più abbandonato.

Da quel giorno vissero sempre insieme, felici e contenti.

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Le olimpiadi-Storia cooperativa (0 commenti, scrivi tu)

TAPPA1-SEGNO ARCO2-I. C. San Martino Sicc. Classe 1A, 1B

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TAPPA2-San Paolino - Milano Classe 2B

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TAPPA3.INIZIO STORIA-Ponte Sesto -Rozzano Classe 1A

Alle Olimpiadi

C’era una volta un bambino di nome Marco .

Marco era molto bravo nel tiro con l’arco;aveva partecipato a tante gare e aveva vinto tante coppe.

Un giorno Marco ricevette un invito per partecipare alle olimpiadi.

Subito cominciò ad allenarsi.

Un giorno, mentre era concentrato sul bersaglio da colpire….

TAPPA4-FINALE STORIA-San Martino Sicc. Classe 1A, 1B GRUPPO INTELLIGENTI

…si avvicinò  uno scoiattolo che lo avvisò che la gara stava iniziando.

Marco ringraziò lo scoiattolo e di corsa raggiunse il campo di gara.

Era talmente agitato che  sbagliò il bersaglio e la freccia cadde per terra.

Allora decise di tirare due frecce insieme e colpì il bersaglio, ma questo  si ruppe in mille pezzi.

Marco era disperato, ma vicino a lui c’era il suo amico scoiattolo che cercava di rincuorarlo.

Improvvisamente gli venne un’idea.

Guardò il palo che prima reggeva il  bersaglio e decise di  colpire il legno.

Il palo era molto stretto e sembrava un’impresa impossibile.

Tese l’arco, guardò attentamente e scagliò la freccia… che colpì il palo e si conficcò nel legno.

Grazie a quel tiro un po’ strano, Marco vinse le olimpiadi.
 

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Anna e il pony Didi-Storia cooperativa (0 commenti, scrivi tu)

TAPPA1-SEGNO LU-Infanzia Rodari - San Martino S. Sezioni C e D

TAPPA2-Robbiolo - Buccinasco 1 -Classe 1C

TAPPA3-INIZIO STORIA- Vermezzo Classe 2C

C’era una volta una volta una ragazza di nome Anna e un pony di nome Didi, un giorno Anna montò Didi e andò in montagna. Poi calò la notte e…….……..

TAPPA4-FINALE STORIA-Classe 1B -GRUPPO Corona d’oro

…Anna e il suo pony  persero la strada.

Ormai non si vedeva più niente. Improvvisamente, dietro ad alcuni cespugli, Anna vide una capanna e si avvicinò.

La padrona di casa era  una vecchina gentilissima che le offrì  ospitalità per la notte .

La mattina dopo Anna e il pony ripartirono, ma, anche con la luce del giorno, la ragazza non riusciva a trovare la strada di casa.

Cammina…cammina… arrivò davanti ad un castello e Anna decise di entrare per chiedere informazioni.

 Anna non sapeva che nel castello abitava una strega cattiva che l’avrebbe sicuramente imprigionata.

Fortunatamente, prima di entrare nel castello, vide vicino al portone un vecchietto.

Era un contadino che li aveva visti arrivare e si era avvicinato per metterla in guardia del pericolo.

Allora Anna gli chiese  di aiutarla  e il contadino le spiegò cosa doveva fare per ritornare

a casa sua.

Grazie alle spiegazioni del vecchietto Anna riuscì a ritrovare la strada giusta e da quel giorno non si allontanò più dal suo paese. 

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Il pinguino-storia cooperativa (0 commenti, scrivi tu)

 TAPPA1-Rodari - San Martino S. Sezioni C e D

TAPPA2-Robbiolo - Buccinasco 1 Classe 1C

IL PINGUINO

TAPPA3-INIZIO Storia- Classe 1C Lacchiarella

  

UN PINGUINO VIVE NEL GHIACCIO. UN GIORNO ESCE DALLA SUA TANA E VEDE CHE SI E’ ROTTO IL GHIACCIO. GUARDA DENTRO E VEDE CHE NELL’ACQUA CI SONO TANTI PESCI LUMINOSI CHE NUOTANO…

TAPPA4-Finale storia-IC San Martino Sicc.classe 1A, 1B GRUPPO SQUALO 

Il pinguino si tuffa nell’acqua e si avvicina ai pesci luminosi.

I pesciolini  lo guardano con curiosità e  con un po’ di paura, ma il pinguino sorride e li invita  a nuotare con lui.

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Si divertono un mondo e cominciano a nuotare sempre più velocemente.

Ad un certo punto i pesci luminosi lo portano sul fondo del mare.

E improvvisamente appare un paese fantastico!!!!

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Le case sono di ghiaccio, i tetti sono ricoperti di conchiglie rosa e azzurre e i comignoli sono fatti di pietre preziose.

Il pinguino rimane a bocca aperta, perchè non aveva mai visto un posto così bello.

Ma il tempo passa velocemente e lui deve ritoranre a casa, anche se gli spiace lasciare i suoi nuovi amivi.

Allora promette  di ritornare in quel luogo fantastico tutti i giorni per poter giocare con loro.

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