Da Alessandra della scuola Gandhi di Roma

di Ale - 26 June 2006
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Penso che le  giornate del 24 e 25 giugno abbiano  messo in evidenza  la forte sinergia che anima il gruppo di lavoro di scuola3d, determinata da capacità organizzativa, competenza pedagogica, preparazione  tecnologica e per quanto riguarda gli insegnanti che ne fanno parte  dalla forte motivazione  a rafforzare, innovare e diversificare  la propria formazione e sentirsi inseriti in una comunità che elabora e condivide  conoscenza.

A ciò aggiungerei la perspicacia di cogliere il meglio nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e saper guardare lontano per mantenere l’insegnamento al passo con il veloce mutare del nostro tempo.

Non faccio riferimento agli interventi e alle persone dell’incontro, perché sono stati citati negli articoli precedenti

Per quanto mi  riguarda ecco le cose che  mi sono portata via, dopo un rapido saluto e un’altrettanto rapida camminata  per saltare sul treno per Bologna:

  • La piacevolezza del tempo trascorso insieme
  • La possibilità di correlare i termini tag, wiki, semacode, mask con mie  azioni future che mi rendano più propositiva   e presente
  • L’opportunità di mettere a fuoco due  aspetti dell’attività sul mondo che mi interessano particolarmente. Uno è  quello della valutazione: stabilire quindi come e fino a che punto sia possibile verificare un incremento della conoscenza degli studenti rispetto ad un dato argomento attraverso una didattica collaborativa sviluppata in un ambiente 3d.  

Il secondo aspetto riguarda la prossemica degli avatar. Se l’avatar è il mio alter ego virtuale, quale senso dello spazio mostro di avere tramite il personaggio scelto  nel mondo? Per esempio io uso sempre la vista in terza persona (cosa che fanno abitualmente i bambini, confesso  che questo mi ha dato da pensare…), e ho scoperto in questi giorni che altri  l’alternano con la vista in prima persona, altri ancora preferiscono quest’ultima. E ancora,  l’immersione nell’ambiente virtuale può determinare un senso di presenza analogo a quello reale, e se così non è in cosa si differenziano le due esperienze?

Col proposito di attivarmi per trovare risposte, mando a tutti un salutone e l’augurio di una piacevole estate.

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